Il Benessere soggettivo e il “Pensiero positivo”

Il benessere e la qualità della vita sono stati, tradizionalmente, considerati connessi a redditi elevati e a condizioni di vita confortevoli. Problemi economici e di salute, perdite ed abbandoni sono, in questa prospettiva, veri nemici della felicità, che viene strettamente connessa ai diversi eventi che segnano la vita di ognuno.

Negli ultimi decenni, è, invece, emerso un interesse crescente nei confronti del Benessere soggettivo, definito come esperienza personale dello star bene, che appare non più così dipendente da fattori “oggettivi”, quali il reddito, le condizioni abitative, lo status sociale e la salute fisica. Questo è evidente, soprattutto, nei paesi avanzati dove non è più in gioco la sopravvivenza e dove più che le risorse materiali, orami accessibili per la gran parte della popolazione, contano le interpretazioni e i significati che gli individui attribuiscono ad eventi ed esperienze.

In riferimento al benessere soggettivo, dunque, diversi studiosi hanno sottolineato come il “pensare positivo” sia un ingrediente essenziale del benessere e del successo personale.

Ricerche empiriche hanno dimostrato come il pensiero positivo trovi i suoi “ingredienti” di base nella soddisfazione di vita, nell’autostima e nell’ ottimismo, quali importanti indicatori del benessere individuale.

In particolare, il pensiero positivo è un fattore latente sottostante ai tre costrutti menzionati che coglie ciò che essi condividono. Soddisfazione di vita, autostima ed ottimismo sono accomunati, infatti, da un processo di valutazione che si caratterizza come un filtro positivo attraverso il quale guardare e valutare vari aspetti della propria vita, di sé e del futuro.

Sono proprio queste interpretazioni e valutazioni, che gli individui danno delle esperienze che si trovano a vivere, che definiscono il grado di benessere del quale ogni persona dispone o al quale può mirare.

Il pensiero positivo è una “lente positiva”, tendenzialmente stabile, attraverso la quale gli individui osservano, interpretano e giudicano gli eventi caratteristici del corso di vita. 

Il pensiero positivo è stato proposto da Caprara e colleghi, quale nuova e più ampia componente cognitiva del benessere soggettivo, che tiene in considerazione un modo di valutare e di porsi positivamente nei confronti di vari aspetti di sé, della vita e del futuro.

In questa prospettiva, quindi, il pensiero positivo è una tendenza generale a valutare ed interpretare gli eventi, che riflette modi di percepire, ricordare, selezionare e organizzare le informazioni che, come affermano Caprara e Steca (2006b),  “danno luogo ad una accentuazione positiva dell’esperienza individuale nella sua totalità”.

Interpretare stabilmente gli eventi, attraverso questa chiave di positività, ha conseguenze a lungo termine, influenzando le scelte personali e le relazioni con gli altri.

“Aspettati il meglio dalla tua vita che sicuramente l’otterrai. Le tue aspettative giocano un ruolo chiave nella realtà della tua vita. La tua mente è un potente apparecchio che cerca gli obiettivi della tua vita. Quando ti incammini verso la giusta direzione, con prospettive positive, farà qualunque cosa sia necessaria per arrivare dove vuoi andare. Più fai in modo di mantenere la tua mente in modo coerente per quanto riguarda le aspettative positive, più velocemente esse diventeranno realtà.”


Dott.ssa Isabella De Franceschi

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