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Un aiuto per la gestione degli effetti psicologici del Corona virus: Vulnerabilità e Resistenza agli Stress

ogni individuo ha il suo particolare modo di interagire ad un evento percepito come stressante. Tale modo è il risultato di molteplici fattori tra loro interagenti: caratteristiche biologiche, fattori psicologici, culturali, familiari, sociali, ecc., e viene chiamato “vulnerabilità individuale”.

Ogni soggetto partecipa attivamente allo sviluppo del proprio livello di vulnerabilità, che solo in parte è determinato (genetica, ereditarietà, familiarità), ma che è largamente modificabile grazie alla gestione consapevole di altri fattori quali l’educazione (autostima, autoefficacia, potenziamento, ecc.) e la qualità dell’ambiente: è così che ognuno si posiziona in un punto di una ipotetica scala continua salute-malattia.

Parallelamente, però, ciascun individuo ha una sua capacità peculiare di resistere allo stress e di superare positivamente le circostanze avverse: tale capacità viene detta “resilienza” (letteralmente capacità di resistere agli urti).

In questo momento storico dove dobbiamo quotidianamente far fronte allo stress della gestione del contagio del Corona virus sembrano avere ancora più importanza e rilevanza teli conoscenze e studi psicologici che si sono occupati da sempre di tali argomenti.

Utili e attuali più che mai quindi cerchiamo di capirli meglio e cominciare a famigliarizzare con alcuni concetti che possono essere di grande aiuto alla promozione della salute e del benessere di vita in questi giorni difficili ma di grande opportunità e cambiamento in positivo.
L’interazione individuo-ambiente avviene attraverso modalità complesse che chiamano in causa più fattori, come detto di tipo biologico, psicologico, familiare e sociale. E in questa costruzione di Sé all’interno di una società complessa non si può non incontrare il disagio, a livelli diversi, di tipo diverso, ma il disagio fa parte integrante della realtà individuale e sociale. E’ evidente dunque, che non si deve eliminare il disagio, bensì preparare gli individui ad affrontarlo, attivando quelli che vanno sotto il nome di fattori protettivi.

Nell’ottica della promozione della salute si intendono per “protettivi” quei fattori che possono esercitare un ruolo di tutela degli equilibri psicologici e comportamentali in situazioni di stress e che aumentano le capacità degli individui di resistere all’impatto degli eventi penosi della vita (capacità di coping).

Di seguito riportiamo alcuni dei principali fattori protettivi personali:

1.        capacità di interazione sociale = capacità di muoversi appropriatamente in un determinato ambiente sociale selezionando il comportamento adatto alla situazione;

2.        buona autostima = giudizio positivo che la persona ha del proprio valore personale nelle diverse dimensioni della sua personalità e relativamente ai diversi ambiti relazionali.

Il concetto di sé fa riferimento a elementi che la persona utilizza per descrivere se stessa; l’autostima consiste nella valutazione che la persona fa degli elementi contenuti nel concetto di sé e riguarda il livello:

a.    sociale = percezione che l’individuo ha di sé come amico di altri;

b.    corporeo = accettazione positiva della propria fisicità;

c.    scolastico/lavorativo = percezione di essere bravi quanto basta;

d.    familiare = sapere di poter contare sulla solidarietà e sul supporto dei propri cari;

3.        capacità di problem-solving = abilità che una persona ha di identificare un         problema (sia esso cognitivo, emotivo o interpersonale), di definirlo, analizzarlo, trovare soluzioni, valutare l’effetto delle soluzioni scelte;

4.        competenza emozionale = capacità di individuare, attribuire, controllare ed esprimere le proprie emozioni e di riconoscere e rispondere alle emozioni altrui (intelligenza emotiva);

5.        autocontrollo = capacità di controllare i propri impulsi e di rinviare le gratificazioni; capacità di tollerare lo sforzo e la fatica;

6.        percezione di controllabilità = le persone con un locus of control interno tendono ad attribuire la responsabilità di un evento a cause interne, quindi sono più propense a valutare positivamente le loro capacità di affrontare eventi di vita stressanti e a ritenere che buona parte delle loro azioni sia controllabile e modificabile; le persone con un locus of control esterno tendono ad attribuire la responsabilità a fattori esterni (caso, fortuna, ecc.) o a cause interne quali componenti biologiche che si ritengono immodificabili;

7.        autoregolazione = capacità dell’organismo di ristabilire i parametri fisiologici normali dopo che questi sono stati alterati da una situazione esterna. Gli individui, attraverso processi cognitivi, motivazionali ed affettivi, apprendono la capacità di esercitare un’autoregolazione e di affrontare le situazioni conflittuali riducendo lo stress. Ci sono persone che dopo un evento stressante mantengono alto per un tempo più lungo di altre lo stato di attivazione dei parametri fisiologici dell’organismo, prolungando gli effetti negativi degli eventi di vita stressanti. Ciò può essere dovuto a vari fattori, ma una volta che il cervello ha imparato a reagire in un certo modo a determinati eventi (condizionamento), tende a mantenere questa modalità, almeno finché non ne impara altre più utili;

8.        autoefficacia = come detto, giudizio che una persona ha delle proprie capacità di adottare il comportamento adeguato, necessario o richiesto in un dato contesto o per un dato scopo;

9.        supporto sociale = sostegno emozionale, informativo, interpersonale e materiale che è possibile ricevere e scambiare nelle reti sociali.

Una strategia educativa di promozione della salute dovrebbe porsi come obiettivo positivo l’incremento e il rinforzo di tali fattori (empowerment), inteso come aumento delle capacità dei soggetti di rispondere in modo sano agli eventi della vita, consapevoli della propria soggettività in relazione dinamica costante con l’obiettività e l’oggettività della realtà circostante, per il raggiungimento dei propri fini, nel rispetto di quelli altrui.

In questa circolarità di processi ritroviamo anche i valori principali della nostra millenaria cultura e sempre attuali anche ai nostri tempi: la conoscenza di se stessi, il rispetto del mondo naturale da cui grandemente dipendiamo in termini di qualità di vita, il rispetto degli altri che sono portatori, al nostro pari, di dignità ed obiettivi.”

Dott.ssa Isabella De franceschi

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